domenica 12 settembre 2010

Religione e (è) ignoranza

Questa data ci ricorderà ancora per molto un evento di inaudita ferocia. Persone non in guerra che nella tranquilla mattina dell'11 settembre sono entrate in guerra senza difendersi, morendo per colpa di menti perverse. Come legare la morte, da sempre dominio delle religioni, con il suo simbolismo, la sua inanità, la sua ineluttabile sconfitta, con il dolore inesprimibile, in qualunque contesto prodotta, solo come monito, come ritorsione, come pretesto, come pena da infliggere ad una parte dell'umanità. E come dare la colpa di ciò solo a menti perverse guidate da una finalità aberrante. Come può esprimersi il presidente Obama Bin Laden asserendo che non siamo in guerra se non con i responsabili di quell'eccidio? Ma allora cosa ha mosso quelle menti per nulla perverse ma seguaci di un credo, di un paradiso, di proclami ripetuti, se non la loro religione, la loro idea di dio, ed attraverso questa idea dell'umanità indifferente e indifferenziata ai voleri del loro dio: o meglio del loro profeta! Noi diciamo benvenuta alla ritrovata sensatezza del reverendo Jones ma che quel libro sia una minaccia per l'umanità questo non possiamo dimenticarlo.

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