martedì 19 luglio 2011

Crisi di crescita...

La crisi di credibilità che sta investendo la nostra classe politica viene da lontano. L’illusione continua, che nutre speranze sul lavoro degli altri, ci indusse a credere che la casta della magistratura potesse essere il rimedio allo strapotere che aveva assunto la casta politica. Ma il lavoro di sostituzione in un sistema democratico non sempre funziona in questi termini.
Abbiamo in poche righe delineato gli strumenti a ns. disposizione per comprendere meglio ciò che già sappiamo.  
Il lavoro che si nutre dell’illusione di essere al servizio di un progetto, ci disillude realizzando solo un mezzo di sostegno. Parafrasando, i lavoratori, ad esempio pubblici, sono per la gran parte degli handicappati che si “sostengono” ad un progetto che li porta in “nessun luogo”. La crisi di crescita è una crisi di progetto, senza una rotta. Lavoro per cosa? O per chi?
Il sistema democratico quale modello di male minore per tenere unite le persone, nasce con lo scopo poco nobile di essere attrattivo per i pochi “eletti” dai sistemi di potere ed illudere le masse di essere al loro servizio. Lo stesso sistema, fondandosi sul numero non discerne (viene eletto chi ha più voti non chi è più) e mentre i suoi vessilli apparenti sono giustizia, uguaglianza, libertà, pace, nelle retrovie i numeri sono usati per ragioni di potere (partitico, economico, di prestigio, religioso, di dominio). Quindi si scrive democrazia si legge oligarchia mascherata.    
Ci sarebbe da rifondare non il sistema ma il nostro modo di vivere insieme. In questa nazione fomentata dal ribellismo come dall’indifferentismo siamo sempre sull’orlo di un baratro. Il primo è escluso ma certo la nostra indifferenza non ci porterà lontano. Dobbiamo cambiare, in qualche modo.

1 commento:

  1. Condivido la tua scittura. La crisi
    è sia economica che etica (non morale) e questi politici sono tutto meno che adatti allo scopo.

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