lunedì 29 novembre 2010

Ratzinger talebano

Burqa e donne - Benedetto XVI è intervenuto anche sul burqa, indumento femminile e simbolo dell'Islam integralista. "Non vedo ragione di una proibizione generalizzata, se una donna vuole indossarlo non glielo si deve impedire". Il Papa è meno "relativista" sulle donne-sacerdote: "La Chiesa non può ordinare donne prete. C'è invece una volontà del Signore per noi, alla quale ci atteniamo. Tra l'altro, le funzioni affidate alle donne nella Chiesa sono talmente grandi e significative che non può parlarsi di discriminazione".
Quindi il burqa per il papa va bene, facendoci credere che le donne, nella religione dei sottomessi, siano libere di scegliere di andare in giro "murate vive" nel loro pastrano color azzurro. Qui c'è l'evidente sutura tra le religioni morali rispetto a quelle vitali. Prevale la logica del capo, del papa o di un imam o di un lettore sconsiderato che usa i testi antichi (non sacri, perché scritti da uomini a volte anche brilli) per imporre una propria weltanschaung. La vita sottomessa alla morale. La vita dei singoli, che hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di stare su questa terra per alcune decine di anni sottomesse al volere dell'interpretazione di un libro scritto centinaia di anni indietro nell'intento di rivalsa verso la società dell'epoca da un "profeta", un "apostolo", un "rabbi". La chiesa del resto manda a morte gli eretici e "soccorre" i lontani.
Intanto anche Veneziani, intelligente e colto, alla sua trinità di Dio Patria e Famiglia non fa mancare un appunto sulla...castità.

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